sabato 3 maggio 2008

Aria di cambiamento


Aria di cambiamento tira dalle parti della ridente Corvetto. Assorta mi rigiro su un lato, le margherite mi solleticano il collo, la testa abbandonata sull'erba fresca, mentre la mia mente vola lontano. Penso che qualcosa non va. I bambini hanno l'aria di divertirsi un mondo, avanti e indietro sulle altalene, avvolti dal fresco della primavera. Penso che è ora di finirla con tutto questo rimuginare senza fine, questo volontario prostrarsi al cospetto di sentimenti come la delusione, l'amarezza, la pesante constatazione del tempo che fu e che non potrà mai più tornare. Eppure la coscienza dell'apparente inutilità di tutto ciò che ti lascia un gran vuoto dentro - dico-  perché ai sensi si fa sentire così forte? Il passare delle auto sembra rompere un silenzio di mortificazione questa sera. E lo so perché non scrivo, lo so benissimo.

D'altronde, ritrovo il campanello a coccinella per la bici che avevo comprato in Spagna e riscopro il piacere di fare le bolle di sapone - mentre tutti dormono - e comincio a sentirmi davvero a mio agio in questi nuovi panni che dapprima mi sentivo così inadeguati addosso. E ricordo quante cose bellissime sono in grado di dipingermi addosso. E mi servirebbe solo più tempo, ma forse è meglio così. Sta a me muovermi. Devo fare veloce, poiché noi lumache abbiamo anche una reputazione da difendere...

(collage tratto da Nameless, endless)